venerdì, febbraio 27, 2009

U.S.A. IN CITIGROUP

Il governo U.S.A salirà del 36% nel capitale della banca Citygroup.

Convertirà infatti le sue azioni privilegiate in azioni ordinarie.

Lo farà se altri privati faranno la stessa cosa.

Il costo per lo Stato sarebbe di 25 miliardi di dollari, mentre per i privati sarebbe di 27.5 miliardi di dollari.

Il prezzo di conversione è di 3.25 dollari per azione, con un premio del 32% rispetto alla quotazione di giovedì (2.46 dollari).

Government off Singapore Investment Corp., Saudi Arabian Prince Alwaleed Bin Talal, Capital Research Global Investors, Capital World Investors hanno detto di voler partecipare alla conversione.

Al di la di tutto, crediamo che forse sarebbe stato meglio se la banca fosse stata completamente nazionalizzata.

Lo sappiamo che questo va contro uno dei principi del capitalismo, ma se il comunismo non ha funzionato e il capitalismo non sta funzionando, bisognerà cercare qualcosa di nuovo.

Bisogna, innanzitutto, togliersi dalla mente che il privato è meglio del pubblico.

Crediamo che il privato faccia bene, solo quando è piccolo.

Quando, invece, comincia ad ingrandirsi cominciano i problemi.

Quando, poi, si tratta di sevizi essenziali, come quelli delle banche, il privato non fa nè gli interessi degli investitori, nè tanto meno dell'azienda.

Normalmente i dipendenti pubblici di grandi aziende sono più motivati a lavorare rispetto a quelli privati.

Non dimentichiamoci che anche nelle grosse aziende private ci sono moltissimi fannulloni e ci sono lo stesso i raccomandati.

Per giunta queste grosse aziende dissanguano lo Stato con continui aiuti a fondo perduto.

Il grave è che il privato fa il disastro, la Stato nazionalizza e risana e, magari, poi, la stessa azienda viene rivenduta a quattro soldi di nuovo al privato.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente sarebbe stato compito del pubblico contrallare. Quindi mercato si ma con regole. Il pubblico nelle banche sarebbe un disastro. Verrebbero finanziate solo le lobby amiche dei politici.
Io sono per una nazionalizzazione a termine e un nuovo sistema con più regole.
Luigi

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Pet: so per esperienze passate che le grandi aziende multinazionali sono baracconi, dove i manager, all'interno dei budget prestabiliti, possono fare spese inutili e dannose, senza dover rispondere né alle leggi né agli azionisti, con grande danno per i lavoratori e la comunità.
Per descrivere bene il fenomeno ci vorrebbero molte pagine, più che i blog ci vorrebbero veri libri di sana economia aziendale, che mancano del tutto.
Pet, già che ci sono vorrei chiederti due cose:
- Non ritieni che il Corporate Bond sia il nuovo Equity? Anche questa settimana il mercato è stato inondato di nuovi titoli di debito a tassi interessantissmi (8% Generali a 5 anni, ad esempio). Non credo che con le azioni si potranno avere gli stessi rendimenti.
- Cosa ne pensi dell'azienda in cui lavoro attualmente, Banca Carige? All'annuncio della conferma del dividendo ho comprato un po' di azioni, concentrandomi sulle risparmio, come dai tuoi consigli. Per ora sembra una buona scelta, in 4 sedute ha guadagnato, mi pare, circa il 10%, mentre il mercato era in forte calo. Con un management stabile fino al 2011/2012, l'azione risparmio prospetta un rendimento del 5% lordo, probabilmente in aumento per la debolezza dei principali competitor, mentre l'attivo di bilancio presenta un'esposizione minima ai derivati.

Grazie
Andrea

Anonimo ha detto...

I corporate bond sono stati un affare anche durante la crisi del '29. Ovviamente bisogna stare attenti a cosa si prende. Aggiungo il rischio di una impennata dell'inflazione e dei tassi. Io starei, quindi, alla finestra ancora per un po'.

PETRSALVATORE ha detto...

- E sino ad ora cosa si è finanziato?;
Attenzione con con le obbligazioni più si ha rispetto ai titoli di stato più rischio c'è;

Anonimo ha detto...

Ritornando indietro non si risolve il problema. Le banche sono e rimangono delle specie di pubblic company, in cui il pubblico deve controllare e garantire.
Se siamo messi così la colpa è dei manager, ma anche dei politici e dei controllori.
Luigi

PETRSALVATORE ha detto...

Ma tu sai meglio di me che la politica non può e non dovrebbe entrare in una società privata, mentre potrebbe controllare meglio una pubblica. con il privato in genere ci potrebbe essere più intrallazzi, anche se in teoria non ci dovrebbero essere.